Presidio sabato pomeriggio davanti al CIE

Sabato 3 Ottobre dalle 16.00 si terra' un presidio davanti al CIE di Gradisca d'Isonzo, promosso da Sinistra Critica, al quale parteciperemo assieme agli altri compagni della regione. Per info sulla situazione all'interno del CIE vi rimandiamo ai due post precedenti.

Ecco l'appello:


 
Da molti mesi la protesta sta montando al CIE di Gradisca d´Isonzo così come in molti altri centri di detenzione in italia. La crisi economica ha colpito molto duramente i lavoratori migranti che sono stati i primi ad essere espulsi delle aziende. Il perverso intreccio tra contratto di lavoro e permesso di soggiorno, creato ad arte dei governi di destra-centro-sinistra per avere manodopera ricattabile a basso prezzo, sta riempiendo a dismisura questi lager. Il pacchetto sicurezza entrato  in vigore nell´estate ha fornito l´unica risposta nota a questo governo: la repressione, con l´innalzamento fino a sei mesi del tempo di detenzione nei CIE.
 
A Gradisca nel corso dell´estate si sono succeduti scioperi della fame, tentativi di fuga, danneggiamenti. A fronte dell´ennesimo episodio di protesta lo scorso 21 settembre l´intervento delle forze dell´ordine coadiuvate dai militari della Brigata Pozzuolo del Friuli ha costretto una decina di detenuti al ricorso delle cure del personale ospedaliero. Alcuni di essi a detta delle testimonianze dei sanitari presentavano serie ferite. Un video diffuso su internet denuncia inauditi pestaggi con sangue che cola da muri e sbarre, scene da "macelleria messicana" già tristemente viste alla scuola Diaz di Genova. Nello stesso video pare evidente l´intervento di personale militare dotato di scudo e manganello. Un fatto inaccettabile che prelude alla militarizzazione dell´ordine pubblico la cui modalità di gestione diventa la stessa da Baghdad a Gradisca. 
Invitiamo a manifestare in maniera rumorosa, colorata e plurale davanti al CIE di Gradisca d´Isonzo sabato 3 ottobre a partire dalle ore 16:00, per esprimere la nostra solidarietà ai migranti reclusi, per chiedere chiarezza sui fatti del 21 settembre con l´apertura di un'inchiesta giudiziaria, per chiedere la definitiva chiusura di questi centri, anche in preparazione della manifestazione nazionale antirazzista del 17 ottobre. 

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