DOPO LA VIOLENZA LE MENZOGNE

Dopo la pubblicazione del video del massacro di Gradisca in rete la grave situazione di repressione e violenza non poteva più restare occultata neppure dalla connivenza omertosa dei mezzi di comunicazione e già ci sono proteste contro gli aguzzini e solidarietà alle vittime.

Secondo Massimo Mauro – capo di Gabinetto della prefettura di Gorizia – le immagini diffuse su Youtube non sono attendibili: “Chi dice che sono state a Gradisca? E chi dice che non sia materiale vecchio riciclato a uso e consumo di qualche associazione antirazzista?” ha detto.
Dicendo queste cose vuole squalificare quanto emerge a propaganda estremista senza rispondere alle dure accuse che le immagini di quel video fanno, ma si sa che le montature sono un vizio poliziesco e quindi probabilmente attribuisce ad altri quanto a lui è naturale.
Quando poi Mauro dice: «Al Cie di Gradisca non c’è stato nessun pestaggio, anzi l'unico a essere stato ricoverato è stato un operatore di polizia che si è preso un calcio in una gamba» insorgiamo!
I pestaggi ci sono stati così come i ricoveri all’ospedale di Gorizia e se lo nega dice il falso!
Noi sappiamo, noi abbiamo visto i corpi martoriati!
Fin da lunedì 21 siamo venuti a sapere che all'ospedale di Gorizia era stato ricoverato un ragazzo tunisino con segni di ecchimosi sul corpo. E' arrivato scortato da due agenti piuttosto nervosi che non si sono mai allontanati. Volevano perfino entrare in sala diagnostica. Il ragazzo è stato sottoposto a Tc cerebrale ed rx colonna lombo-sacrale. Gli è stata riscontrata una brutta frattura vertebrale ( L2 o L3 ).
In un momento di " separazione" dagli agenti il ragazzo ha anche raccontato di essere stato picchiato dalla polizia.
Un fatto curioso è che nelle note anamnestiche del pronto soccorso di Gorizia (solitamente molto approfondite) si riportava solamente "trauma cranico e trauma lombare" senza ulteriori specificazioni riguardo la dinamica e le cause.
Il giorno successivo – martedì 22 – sono arrivati al P.S. di Gorizia almeno altri due feriti del CIE: in un caso sono state riscontrate fratture multiple alle ossa nasali e una frattura dell'orbita ( tunisino di 27 anni) e ad un altro di 42 anni la frattura di una mano.
Questi i casi di cui abbiamo conoscenza diretta ma forse altri ricoveri ci sono stati e molti altri feriti non saranno stati portati all’ospedale per evitare che la società entrasse in contatto con gli internati al CIE.
Analogamente a quanto accadde a Guantanamo le vittime dell’aggressione poliziesca riferiscono anche il caso di un Corano stracciato…
Dopo la rivolta diversi internati sono stati deportati in altri CIE per evitare nuove sommosse che però puntualmente arriveranno e nel frattempo i tentativi di fuga continuano: sabato hanno provato la fuga in cinque, due al mattino e tre al pomeriggio. Chi rompendo una finestra, chi scavalcando le mura o i cancelli purtroppo tutti sono stati ripresi, ma non saranno le botte, le menzogne e le mura a fermare la voglia di libertà!


Il CIE di Gradisca è un lager! LIBERI TUTTI!

SABATO 3 OTTOBRE PRESIDIO DAVANTI AL CIE DALLE 16.00 IN POI!

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