Monfalcone, cittadina all'estremo nord del Mediterraneo in cima al mare Adriatico, è famosa per la sua industria cantieristica e per la sua amministrazione guidata dal sindaca sceriffa Anna Maria Cisint. Quest'ultima – vicinissima a Salvini e Vannacci – dato il suo ormai pluriennale governo della città che ha dato risultati del tutto inconcludenti sul piano sociale e politico, è costretta ad una propaganda mediatica sempre più spregiudicata e volgare. Le sue uscite razziste e xenofobe sono ormai pressoché quotidiane diventando note fino sulla stampa nazionale e internazionale.
Per porre argine a questa deriva la sinistra istituzionale brancola nel buio e non può far altro che inseguire la sindaca nei suoi continui rilanci verso posizioni sempre più intransigenti, nazionaliste, xenofobe.
In aiuto e forse per ridefinire equilibri politici tra le varie forze della sinistra quest'anno le segreterie nazionali dei sindacati confederali CGIL-CISL-UIL hanno deciso in modo piuttosto frettoloso e mal organizzato di fare una toccata e fuga nella città dei Cantieri più che celebrare una manifestazione nazionale per il primo maggio.
I tre leader sindacali Bombardieri, Sbarra e Landini infatti sono stati in zona meno di quanto non rimase Gabriele D'Annunzio poco più di cento anni fa. Arrivati in ritardo di rito se ne sono andati prima di pranzo per poter poi trasferirsi a Roma al concertone rituale in piazza San Giovanni in Laterano. Continua a leggere