Intervista ad Ivan Cicconi

Oggi è andata in onda su Radio Onde Furlane un'intervista ad Ivan Cicconi per il programma Ator Ator.

da Il Fatto Quotidiano

Ivan Cicconi è nato a Fermo il 3 maggio 1947. Si è laureato all’ Università degli Studi di Bologna presso la Facoltà di Ingegneria. E’ noto come uno dei maggiori esperti di infrastrutture e lavori pubblici, avendo nella sua attività ultradecennale fornito anche contributi teorici apprezzati e riconosciuti dagli operatori del settore, in particolare sui sistemi di corruzione e sui meccanismi di penetrazione delle organizzazioni mafiose nel settore dei lavori pubblici.

Dal 20 al 22 di ottobre Cicconi è nell'esteremo nord-est d'Italia chiamato dai locali comitati NO TAV per presentare il suo libro: “IL LIBRO NERO DELL’ALTA VELOCITÀ”:

 

Per gentile concessione di Mauro Missana di Onde Furlane mettiamo qui il podcast della trasmissione:

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San Canzian Contro il centro commerciale

Già da tempo circolava la voce della prossima creazione di un nuovo centro commerciale tra Pieris e Begliano (l'ennesimo della zona) ma è con una delibera votata all'unanimità dal consiglio comunale del comune di Pieris-San Canzian (Comunisti Italiani e Rifondazione comunista compresi oltre a PD e centro-destra) che è iniziato l'iter burocratico.

Immediata è stata la reazione della popolazione che si è mobilitata creando al di fuori delle istituzioni e dei partiti un comitato contro il centro commerciale con una raccolta di firme. Continua a leggere

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UNA DICHIARAZIONE DI GUERRA (alla società civile)

contro i lavoratori, i disoccupati, i precari, i giovani e gli anziani. E’ quella fatta dalla casta al Governo, e chiamata “manovra d’estate”. Con la motivazione della necessità della “manovra correttiva” dei conti pubblici e di impositivi obblighi dettati dagli oligarchi della BCE, giovedì scorso il nostro glorioso Governo ha predisposto una serie di misure che, pur non garantendo nessuno o un limitato risparmio economico, rispondono benissimo alla dichiarata volontà neoliberista e ferocemente antiproletaria dei potentati economici che questo Governo hanno espresso, e contemporaneamente realizzano alcuni dei sogni che la Confindustria accarezza da anni: quello di mettere i lavoratori alle corde, privandoli progressivamente dei diritti fondamentali conquistati con decenni di lotte.
I punti peggiori, ma non gli unici, che caratterizzano questo attacco feroce sono: –
Ritardo di due anni per la liquidazione del TFR per i pensionati del Pubblico Impiego. Sono soldi che i lavoratori accantonano in decenni di lavoro, e che servono molto spesso perintegrare fin da subito trattamenti pensionistici da fame. –    Possibile non erogazione delle tredicesime per i lavoratori del P.I. i cui Dirigenti nonsaranno riusciti a rispettare gli obiettivi di riduzione di spesa previsti, e ciò in un quadro di pesantissimi tagli dei finanziamenti alle Amministrazioni. –    Abolizione delle festività del 25 aprile, del 1 maggio e del 2 giugno. Ci sono riusciti: a soddisfare le velleità fascistoidi e antioperaie governative e padronali, e a garantirsi altri 3 giorni di lavoro SVOLTO A TITOLO GRATUITO dai lavoratori pubblici e privati. –    Graduale aumento dell’età anagrafica ai fini pensionistici delle lavoratrici dei settori privati, per portarla DI FATTO ad almeno ai 67 anni entro il 2027; e ciò dopo il vergognoso e non necessario aumento della stessa per le lavoratrici pubbliche, che entrerà in vigore col 01/01/2012, in maniera secca senza progressione “a scalini” o correttivi, peraltro possibili. –    Ulteriore maggiore “flessibilità del lavoro”, possibilità di deroghe anche peggiorative nei Contratti aziendali rispetto ai CCNL, maggiore facilità di licenziare e “mettere in mobilità”, nonché altre varie disposizioni che mettono i lavoratori sempre più alla mercé dei padroni, senza tutela, senza difesa, come i SERVI DELLA GLEBA.
Tutto questo in un quadro pesantissimo di blocco degli stipendi di fatto dal 2010 fino a tutto il 2014, con il blocco pressoché totale delle assunzioni nel P.I., la riduzione dei trasferimenti alle amministrazioni pubbliche ( = minori servizi, maggiori costi per gli utenti, aumento delle tasse locali, ecc.), progressiva riduzione dei trattamenti pensionistici diretti (grazie al “contributivo”) e di reversibilità, progressiva riduzione del residuo diritto di sciopero, il tutto in costanza degli stipendi, dei salari e delle pensioni PIU’ BASSE D’EUROPA.
Ad una dichiarazione di guerra si può rispondere o arrendendosi subito, o iniziando una NUOVA RESISTENZA DEL LAVORO che punti a ribaltare i rapporti di forza e a garantire il rispetto della dignità di chi lavora, ha lavorato o sta ancora cercando un impiego.
BASTA CON I SINDACATI DEL “SIGNORSI’’, CHE SOSTITUISCONO LE MOBILITAZIONI E IL CONFLITTO, SEMPRE PIU’ INDISPENSABILI, CON SERVIZI E GADGET VARI DI FINE ANNO. BASTA CON LE ILLUSIONI DEI “PADRONI BUONI”. RIPRENDIAMO NELLE NOSTRE MANI LA GESTIONE DELLE NOSTRE VITE E DEL FUTURO NOSTRO E DEI NOSTRI FIGLI.
Trieste, 15/08/2011    La Segreteria Provinciale Intercategoriale U.S.I./A.I.T. di Trieste
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DEMAGOGIA NUCLEARE

PD e IdV pro nucleare e poi…

Alla notizia annunciata dal ministro Romani che il governo avrebbe abrogato le norme del quesito referendario di giugno sul nucleare l’IdV grida alla truffa dicendo che si tratta solo di un modo di aggirare il referendum mentre il PD vantando questo dietrofront del governo come una propria vittoria da una parte denuncia il rischio che il nucleare venga riproposto a breve dall’altra. Intanto l’ex (da poco) senatore PD Umberto Veronesi dall’alto dei suoi 85 anni continua a fare la sirena filo-atomica

Questi due partiti – PD e IdV – sono stati promotori dell'iniziativa referendaria contro il nucleare (iniziativa partita demagogicamente nel periodo delle elezioni regionali della primavera del 2010) però poco tempo prima – per la precisione il 25 novembre 2009 – il Parlamento europeo ha votato a larga maggioranza una risoluzione sui cambiamenti climatici per definire la posizione dell'Unione Europea alla conferenza di Copenaghen sul clima.

In quella risoluzione è stato introdotto un passaggio – il punto 36 – che tratta del nucleare in questi termini: “Il Parlamento europeo sottolinea che una transizione internazionale verso un’economia a basse emissioni di carbonio porterà a considerare l’energia nucleare come un elemento importante del mix energetico nel medio termine; precisa tuttavia che la questione della sicurezza del ciclo del combustibile nucleare va affrontata in modo adeguato a livello internazionale al fine di garantire il massimo livello possibile di sicurezza.

Insomma, un via libera in piena regola al nucleare, ovviamente in nome del clima…

Fra coloro che hanno votato a favore ci sono ben 57 europarlamentari italiani (su 72), fra gli altri TUTTI i parlamentari presenti al voto del PD (Partito democratico) e dell'IdV (Italia dei Valori)!

Cosa è successo in questo anno e mezzo – a parte il disastro di Fukushima che però è storia recente – da poter far cambiare così tanto posizione a questi due partiti?

È evidente come entrambi i partiti siano a corto di idee e facciano continuamente una rincorsa affannosa sui temi proposti da Berlusconi.

Quest’anno il governo del Cavaliere ha dato un’accelerata per quel che riguarda un futuro impiego del nucleare in Italia (perlomeno fino a Fukushima) il che di per sé era ragione sufficiente per diventare antinuclearisti quando l'unica proposta politica da offrire è l'antiberlusconismo. I nostri prodi sinistri poi non potendo pubblicamente sostenere il nucleare visto la mobilitazione degli ambientalisti anche meno radicali tra cui sperano di pescare consensi si sono smarcati dalle proprie stesse posizioni – nel caso del PD espresse anche in altri contesti come recentemente emerge dai file di Wikileaks – per aderire in modo evidentemente opportunistico a quelle dell’antinuclearismo.

Ora quindi pare che il 12 e 13 di giugno non ci sarà più il referendum contro il nucleare e questo non farebbe che confermare le nostre perplessità circa questo strumento.

Forse è ora di iniziare a pensare ad altri strumenti di lotta: il 29 maggio ci sarà una manifestazione a Krško in Slovenia – dove c’è la più vicina centrale nucleare – speriamo in un maggior coinvolgimento della popolazione locale che per ora (a quanto ci è dato sapere dai compagni sloveni) pare all’oscuro della cosa… non vorremmo che fosse anche questa una iniziativa legata alla campagna elettorale comunale che si concluderà un paio di settimane prima o comunque una iniziativa pensata più per la visibilità che per l’efficacia…

Intanto il 1° maggio a Trieste i compagni dell'USI-AIT caratterizzeranno il proprio intervento in piazza in senso antinucleare…

A ogni modo una cosa è certa:

CHI HA INTERESSI ELETTORALI NON DA’ NESSUNA AFFIDABILITA’:

CE L’HANNO DIMOSTRATO DESTRA E SINISTRA!

CONTRO IL NUCLEARE

AZIONE DIRETTA E LOTTA POPOLARE!

 

Link:

http://www.nonukes.it/rna/rnastory.html

http://www.nuclearmeeting.com/forum/showthread.php?tid=68

http://tbagarolo.blogspot.com/2010/02/pd-e-idv-pro-nucleari-in-europa-ma-ora.html

http://www.autistici.org/controilnucleare/

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Grande manifestazione ieri a Gradisca!

Oltre 200 persone tra anarchici, antirazzisti e solidali ieri pomeriggio hanno manifestato davanti al CIE di Gradisca d'Isonzo per chiederne la chiusura e denunciarne l'inumanità. La protesta e' stata sentita all'interno del centro dai reclusi, ai quali sono stati lanciati dei messaggi di solidarieta' con delle palline da tennis. La riuscita della manifestazione e' stata anche un segnale della presenza sul territorio di persone che considerano il CIE una vergogna, contro la propaganda leghista e razzista che purtroppo, anche in posti con una tradizione di solidarieta' operaia e di multiculturalismo, sta penetrando nelle coscienze della popolazione.

Vedi il lancio di palline con messaggi di libertà e solidarietà ai reclusi del CARA.

Ulteriori informazioni su info-action e senza frontiere


Aggiornamento settembre 2011

A distanza di sei mesi trascorsi tra fughe, rivolte, danneggiamenti sia a Gradisca che negli altri CIE sono arrivate le condanne contro 29 antirazzisti tra cui alcuni compagn* del coordinamento libertario.

Non entreremo nel merito della pretestuosa condanna ma è evidente il tentativo di intimidazione contro un movimento che lotta e lotterà per i diritti di tutti/e e contro le istituzioni totali!

VOI NON POTETE FERMARE IL VENTO POTETE SOLO FARGLI PERDERE TEMPO!

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CHIUDERE IL CIE SUBITO!

COMUNICATO STAMPA:

A quasi cinque anni dall'apertura, passati tra continue rivolte, atti di autolesionismo e violente repressioni, il CIE di Gradisca d'Isonzo è stato distrutto dai suoi stessi reclusi molti dei quali provengono dalle rivolte nordafricane.
Alla luce di quanto successo chiediamo che venga trovata una sistemazione dignitosa per i migranti e che la struttura venga chiusa e mai più riaperta, assieme agli altri CIE del territorio italiano.
La politica di gestione delle migrazioni degli ultimi anni ha dimostrato la sua natura razzista e demagogica ed i CIE non sono altro che un'ulteriore vessazione per i migranti ed una speculazione affaristica sugli appalti per i soliti nomi.
Per questi motivi assieme alle altre realtà libertarie della regione saremo il 12 marzo di fronte al CIE per chiederne l'immediata chiusura.

Coordinamento Libertario Isontino


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Albania 21 gennaio 2011

21 gennaio 2011 il popolo albanese si riversa per le strade della capitale Tirana per dire basta alla corruzione che impregna la classe dirigente del paese.
Già dalle elezioni di giugno 2008 il partito socialista albanese, principale partito d'opposizione, organizza proteste contro il dubbio risultato delle elezioni e la corruzione del Governo, quindi il clima politico è molto teso ormai da 3 anni.
Ma queste proteste nascono soprattutto dalla voglia di un popolo che non ha mai conosciuto la democrazia di cambiare le cose.
Dopo la caduta della tremenda dittatura comunista di Hoxha, nell'estate del 1991, il paese si ritrova con una finta democrazia manovrata da poche famiglie che hanno in mano i principali settori economici del paese, in una sorta di oligarchia mafiosa, mentre il resto della popolazione si spezza la schiena per tirare avanti e in cui per i giovani c'è un forte rischio di cadere nella rete della criminalità.
Nonostante il clima di paura ed omertà, il desiderio di libertà e giustizia ha fatto e continuerà a far mobilitare la popolazione, che non si farà spaventare facilmente dalle minacce del primo ministro Berisha e dall'uso massiccio di polizia e forze speciali (dopo la manifestazione del 21 gennaio sono state arrestate un centinaio di persone, senza che le famiglie siano state avvisate e per settimane non si sono avute notizie dei fermati).
Non possiamo che dare tutto il nostro appoggio (e magari prenderne esempio) ad una popolazione che dice basta alla corruzione e che si batte per ideali quali la libertà e l'uguaglianza.

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