Continuano le azioni in solidarietà con Alfredo Cospito, in sciopero della fame contro il 41 bis da oltre tre mesi.
A Trieste sabato 28 gennaio ci sarà un corteo che partirà alle ore 15 da Campo S. Giacomo: saremo presenti come gruppo ed invitiamo chi può a fare lo stesso.
Martedì 31 alle ore 19, presso il nostro circolo, proietteremo un breve documentario uscito in questi giorni che cerca di fare il punto su questa vicenda giudiziaria, auspicandoci che sia un'occasione di riflessione a riguardo anche nella nostra città.
Fino all'ultimo respiro – Il caso di Alfredo Cospito e Anna Beniamino
Dal 20 ottobre 2022 Alfredo Cospito, anarchico individualista cinquantacinquenne, incarcerato da anni per diverse azioni da lui stesso pubblicamente rivendicate, è in sciopero della fame contro il regime di detenzione del 41bis e l'ergastolo ostativo a cui è sottoposto oramai da diversi mesi.
La sua non è solo una protesta personale, ma una battaglia politica contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo in generale, battaglia che dichiara di voler proseguire con forme diverse in caso gli venissero revocati tali provvedimenti e che invece, in caso contrario, porterà avanti fino alle estreme conseguenze.
Ad Alfredo Cospito e ad Anna Beniamino sono state imputate la partecipazione e l’organizzazione di una serie di attentati avvenuti in Italia con esplosivi rudimentali nei primi anni 2000, azioni che hanno provocato danni di lievi entità, nessun morto né feriti. La loro partecipazione a questi attentati non è mai stata provata in maniera diretta e convincente, né è stata da loro mai rivendicata.
Per questi fatti sono comunque stati condannati, inizialmente, per il reato di “strage comune”, a 15 anni di detenzione, proprio perchè strage sì, però senza vittime nè feriti… Ma il reato in seguito è stato ulteriormente riqualificato in Cassazione come reato di “strage contro la sicurezza dello Stato”, reato tra i più gravi in assoluto nell’ordinamento del Codice Penale, che prevede la pena fissa dell’ergastolo.
Il 41bis, conosciuto anche come “carcere duro”, regime particolarmente afflittivo, nato per contrastare le mafie nel 1992 ed esteso negli anni 2000 alle organizzazioni terroristiche, è un regime sulla cui costituzionalità, sulle modalità della sua applicazione e sulla sua estensione alle cosiddette organizzazioni terroristiche, vengono posti dubbi di rilievo da numerosi giuristi.
Alfredo Cospito è il primo ed unico anarchico a cui sono state applicare tali misure detentive in Italia.
Il documentario tenta di ricostruire le vicende per le quali Alfredo Cospito, tramite lo sciopero della fame ha intrapreso, da detenuto anarchico, una battaglia contro lo Stato italiano la cui sproporzione di forze ed i cui possibili esiti sono evidenti a tutti, nell’indifferenza pressochè totale delle istituzioni italiane.
Ad oggi Alfredo ha perso 40 chili e si sta avvicinando pericolosamente ad essere uno scheletro.