Il ferro e il vino

Straordinaria partecipazione alla presentazione della ricerca di Luca Meneghesso sulla storia degli anarchici di Monfalcone presso la biblioteca comunale di Monfalcone il 5 maggio scorso. Introduzione dello storico Marco Puppini e proiezioni di immagini e documenti d'epoca di fronte a circa 100 persone partecipi ed interessate.

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Presentazione della ricerca storica sugli anarchici a Monfalcone a cura diLuca Meneghesso, introduce Marco Puppini
La presenza di operai anarchici a Monfalcone è evidente fin dalla nascita del Cantiere dove si distinguono già durante le prime lotte sindacali e politiche. In particolare è evidente il loro ruolo nelle mobilitazioni del 1909 contro la fucilazione del maestro libertario catalano Francisco Ferrer. Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale numerosi attivisti subiscono l'internamento in quanto antimilitaristi e sovversivi. Finito il conflitto, in una Monfalcone distrutta, riprendono le lotte operaie. Subito c'è il duro scontro con il nascente fascismo in cui gli anarchici si distinguono per audacia pagando in alcuni casi con la vita e partecipando all'attentato a Mussolini messo in opera dal libertario carrarese Gino Lucetti. Diverse figure si distinguono per la loro suggestione, tragicità, impegno e coerenza. Ricordiamo tra di essi Ermenegildo Gon, Vittorio Puffich, Ernesto Radich, Serafino Frausin.

Il giorno successivo (6 maggio 2014) diretta su Radio Onde Furlane (in friulano) intervista di Paolo Cantarutti a Luca Meneghesso durante il programma Ator ator.

da Il Piccolo del 11 maggio 2014

La storia anarchica italiana passò da Monfalcone

«Monfalcone, suo malgrado, è stata protagonista degli eventi cruciali del secolo scorso». Nel ricostruire la storia degli anarchici nella città dei cantieri, Luca Meneghesso ha trovato molte connessioni con eventi esterni. Sarebbe venuta, per esempio, dalle alture del Carso monfalconese la bomba con cui Gino Lucetti, l’11 settembre 1926, attentò alla vita di Mussolini a Porta Pia. Non ci sono certezze, ma l’ipotesi sembra plausibile e concreta: tutti gli indizi portano a Pietro Cociancich, un anarchico arrivato da Umago che aveva combattuto nella Prima guerra mondiale e che, a differenza dei suoi compagni, aveva dimestichezza con gli esplosivi. Nel secondo dei tre incontri dedicati agli archivi storici dalla biblioteca comunale di via Ceriani, Meneghesso ha raccontato in ordine sparso le vicende di alcuni dei personaggi di spicco dell’anarchismo locale: da Vittorio Puffich a Serafino Frausin, passando da Ernesto Radich ed Ermenegildo Gon e dallo stesso Cociancich. Ad introdurre l’incontro “Il ferro e il vino: gli anarchici a Monfalcone-La nascita del cantiere navale e le prime lotte sindacali e politiche” è stato Marco Puppini che ha sottolineato: «La storia del movimento operaio si è concentrata su momenti come la resistenza e l’attività antifascista, ma è legata anche al movimento anarchico. A Monfalcone il movimento anarchico si rivolge a operai giovani e di origine contadina entrati in gran numero nel cantiere. L’osteria è il principale luogo di socializzazione della classe operaia. Da qui l’originale titolo dell’incontro».


da Il Piccolo del 4 maggio 2014

Gli operai anarchici del cantiere monfalconese

«Il ferro e il vino. Gli anarchici a Monfalcone. La nascita del cantiere navale e le prime lotte sindacali e politiche» è il titolo del secondo appuntamento del ciclo di conferenze organizzato dall’Archivio storico comunale e dall’assessorato alla Cultura di Monfalcone. L’incontro con Luca Meneghesso si terrà domani nella biblioteca di via Ceriani alle 18. Dopo la serata di apertura dedicata al progetto del porticciolo Nazario Sauro, verrà illustrata al pubblico un’altra vicenda poco conosciuta della città legata al primo Novecento. La ricerca ripercorre la storia del primo gruppo anarchico monfalconese sullo sfondo del primo sviluppo industriale della città. La presenza di operai anarchici a Monfalcone è infatti evidente fin dalla nascita del Cantiere dove si distinguono già durante le prime lotte sindacali e politiche. In particolare è evidente il loro ruolo nelle mobilitazioni del 1909 contro la fucilazione del maestro libertario catalano Francisco Ferrer. Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale numerosi attivisti subiscono l'internamento in quanto antimilitaristi e sovversivi. Finito il conflitto, in una Monfalcone distrutta, riprendono le lotte operaie. Subito c'è il duro scontro con il nascente fascismo in cui gli anarchici si distinguono per audacia pagando in alcuni casi con la vita e partecipando all'attentato a Mussolini messo in opera dal libertario carrarese Gino Lucetti. L’autore sarà introdotto dal professor Marco Puppini.

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