Ancora sul campus studentesco a Monfalcone

Avevamo già espresso la nostra posizione circa il progetto di un campus studentesco a Monfalcone nella zona di via Grado in un'area agricola distante dal centro cittadino.

Il 24 aprile la variante per il campus è stata approvata in comune le osservazioni – tra cui quella che avevamo presentato noi – sono state tutte respinte…

Orchidea trovata nella zona dove faranno il campus della specie Ophrys apifera: una pianta molto interessante, rara e protetta

una volta esistevano i campi di sterminio, oggi siamo allo sterminio dei campi"
A. Zanzotto

"Poco più di un anno fa veniva comunicato a mezzo stampa il progetto di un nuovo polo scolastico a Monfalcone.
Il progetto in questione interessava una superficie di circa due ettari e mezzo di terreno agricolo, nella periferia della città. Da subito come circolo libertario Caffè Esperanto ci siamo pronunciati contro, in primis per una questione ecologica: Monfalcone è prima in regione per consumo di suolo con il 45 per cento di terreno edificato e non riteniamo ammissibile che venga sacrificato il poco terreno agricolo rimasto. Oltretutto il nuovo polo scolastico ospiterebbe il liceo che ha una sede storica in pieno centro cittadino, portando una numerosa popolazione scolastica in periferia. Se è vero che grazie ai flussi migratori il liceo non è più sufficiente ad ospitare gli studenti (al contrario degli altri istituti e in controtendenza rispetto al resto della regione), resta da capire se non ci siano delle alternative (come i numerosi edifici pubblici abbandonati in pieno centro) e se queste dinamiche demografiche siano costanti o legate solo alla necessità di lavoratori richiesti dalla fabbrica-mostro Fincantieri.
Ovviamente queste obiezioni non hanno mutato le intenzioni della giunta, anzi: dopo che le osservazioni di un privato hanno portato alla forzata revisione del progetto, ci troviamo con un area interessata ancora più grande (ben 3,5 ettari!). Evidentemente i 20 milioni già stanziati dalla regione amica assecondano le manie di grandezza della sindaca Cisint, la stessa che ha appena inaugurato una "nuova" piazza costata 5,6 milioni al posto di quella "vecchia" datata 2006. Come se per entrare nella storia della città non bastassero i suoi deliri anti-bangladesi che hanno ormai dato a Monfalcone notorietà internazionale come capitale del becero-leghismo.
Alla presentazione della variante al piano regolatore sono state presentate diverse osservazioni contrarie, da parte nostra, di Legambiente e dell'associazione ambientalista E. Rosmann. Proprio queste osservazioni hanno portato al temporaneo stop al progetto che, contrariamente a quanto dichiarato, necessita di una analisi geologica più approfondita.
Al momento quindi la situazione è ferma e attendiamo le risposte puntuali alle osservazioni e soprattutto la valutazione geologica; la disponibilità di denaro e la sordità di questa giunta alle critiche non ci fanno però dormire tranquilli, sarà necessaria una mobilitazione della cittadinanza, e degli studenti in particolare, per fermare questo ennesimo scempio ambientale alle pendici della Rocca.


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Salviamo i Campi di via Grado – Monfalcone 


Qui la posizione di Legambiente di Monfalcone:

Legambiente: l’approvazione della Variante n. 69 sancisce un futuro pieno di incognite


Rassegna stampa

 


Il Progetto

Area agricola ora prevista per il Polo scolastico

Area prevista del polo scolastico dei tre comuni attuale sede del Istituto Tecnico Marconi e di Ragioneria: ampio spazio per altri edifici

Osservazioni sulla variante 69 al Piano Regolatore da parte del Circolo Libertario Caffè Esperanto

La scorsa settimana (metà dicembre 2023) abbiamo inoltrato al comune di Monfalcone le nostre osservazioni sulla variante 69 al Piano Regolatore, che prevede
l'edificabilità di un'area di circa 3.5 ettari nella zona di via Grado, per potervi costruire il futuro polo scolastico.
Ci siamo espressi con una netta contrarietà a questo progetto sin dalla sua presentazione, nel frattempo c'è stato un ulteriore ampliamento
dell'area interessata e la successiva approvazione in Consiglio Comunale, nel quale Sindaca e giunta hanno sbrigativamente liquidato le contrarietà dell'opposizione.
Abbiamo deciso di presentare tre osservazioni condividendo peraltro pienamente anche il contenuto di quelle presentate dall'associazione ambientalista Eugenio Rosmann, dal Comitato Rione Centro e da Legambiente.
In particolare chiediamo che la variante venga stralciata ed il progetto venga ripensato in base ad una attenta analisi costi/benefici (anche, e soprattutto ambientali). Troviamo poi che la relazione illustrativa del Comune sia inesatta, in quanto dal punto di vista geologico è necessaria l'acquisizione del parere geologico regionale vista l'importanza dell'intervento sull'area. Un'ulteriore inesattezza riguarda poi la valutazione ambientale delle superfici, poiché alcune di queste non essendo coltivate da più di 20 anni potrebbero essere protetti ufficialmente come prati stabili e come boschette, di particolare valore se consideriamo la situazione degradata dell'area monfalconese.
Crediamo che sia opportuno che la Giunta prenda atto della diffusa contrarietà a questo progetto, e della sua insensatezza dal punto di vista ambientale, economico e anche scolastico.
Monfalcone e i paesi limitrofi hanno pagato e pagano ancora molto in termini ambientali e di inquinamento scelte scellerate degli scorsi decenni, è ora di cambiare rotta!


Risposta della Regione

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