Ancora rivolte (e violenze poliziesche) al CIE di Gradisca d'Isonzo

Dal sito http://www.autistici.org/macerie:

Mentre il paese intero si raccoglie nel lutto per i sei soldati morti
in Afghanistan, mentre la Croce Rossa piange sulla vernice versata
sulla facciata della sede di Roma, scoppia una rivolta nel Cie di
Gradisca di Isonzo, provincia di Gorizia. Non sappiamo come sia
cominciata, per ora le notizie sono frammentarie e confuse. Quel che è
certo è che in una sezione è stato appiccato un incendio, e che la
polizia sta picchiando forte chiunque gli capiti sotto tiro. Al
momento, si contano almeno 15 feriti tra i reclusi, portati in
infermeria sanguinanti.

Aggiornamento. Piano piano stiamo riuscendo a
ricostruire la dinamica di questa rivolta. Tutto comincia questa notte,
quando in 35 tentano la fuga dal Cie. Purtroppo il tentativo è sventato
dalla polizia, che comincia a picchiare brutalmente i fuggiaschi. A
questo punto gli altri reclusi, anche chi non aveva partecipato
all’evasione fallita, iniziano a protestare e salgono sui tetti,
rimanendoci fino alle 6 di questa mattina. Pare che siano anche giunti
sul posto dei giornalisti, che forse hanno preferito mantenere il
riserbo sulla vicenda (sono sempre giorni di lutto, questi… ). All’alba,
dietro la promessa della polizia di non fare rappresaglie, i reclusi
scendono dai tetti, e la situazione ritorna tranquilla. Fino alle 13,
quando scatta una perquisizione. I poliziotti si lasciano andare ad
offese pesanti, strappando in due un Corano, e pare che durante il loro
passaggio siano spariti anche dei soldi e dei cellulari. Di lì a poco,
scoppia la rivolta.

Al momento, e sono le cinque di pomeriggio, la rivolta è ancora in
corso. Il numero di feriti è salito a una ventina. La polizia continua
a picchiare e tirare lacrimogeni nelle celle. Dall’altro lato, i
reclusi tentano di spaccare i lucchetti per arrivare ai poliziotti,
“tanto qui siamo morti lo stesso”.


 

 

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