1969 – 2009

1969 – 2009: LO STATO UCCIDE

 

Il 12 Dicembre 1969 una bomba di Stato esplode in Piazza Fontana a Milano e fa 16 morti. La polizia accusa da subito gli anarchici.

Il 15 Dicembre da una finestra della questura di Milano "vola" Giuseppe Pinelli, ferroviere anarchico. Una creativa sentenza del giudice D’Ambrosio parlera’ di "malore attivo". Lo stesso giorno viene arrestato Pietro Valpreda il "mostro", anarchico anche lui, che verra’ liberato solamente nel 1972, in seguito ad un vasto movimento di protesta.

Con questa bomba, e le altre che seguirono lungo tutti gli anni ‘70, il potere politico e militare, attaccato da un ampio movimento operaio e studentesco, tenta di criminalizzare gli anarchici e la sinistra extraparlamentare, servendosi anche della manodopera di gruppi neofascisti.

Dal 1945 al 1968 la Polizia aveva ucciso 168 oppositori durante manifestazioni.

Dopo il 1969 continuera’ ad uccidere manifestanti come la radicale Giorgiana Masi o l’anarchico Franco Serantini, per strada o nelle carceri. Una scia di sangue che arriva ai pestaggi assassini su Aldrovandi (2005), Rasman (2006) e Cucchi (2009), al proiettile deviato sul corpo di Carlo Giuliani o quello che ad Atene, il 6 dicembre 2008, colpisce il quindicenne Alexis Grigoropulos, mentre beve una birra.  

 A differenza dei giudici, gli anarchici non archiviano.

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