contro la guerra e l'economia di guerra

Venerdì 20 maggio nel pomeriggio eravamo insieme ai sindacati di base per lo sciopero generale davanti allo stabilimento di Panzano: abbiamo distribuito centinaia di volantini alle maestranze, riportando le bandiere rosse e nere dell'anarchia in quel luogo. Abbiamo denunciato in Fincantieri la guerra, l'economia di guerra, il governo della guerra.

Lunedì 23 maggio quanto andavamo denunciando si è dimostrato crudamente reale.

Il ministro per lo sviluppo industriale Giancarlo Giorgetti insieme all'omologo croato Davor Filipovic, il presidente regionale Massimiliano Fedriga si sono incontrati presso la sede Fincantieri a Monfalcone per parlare del progetto “North Adriatic Hydrogen Valley”: “un progetto strategico che darà vita ad una “Mitteleuropa” del gas” come vogliono farcelo passare.

Insieme ai politici c'erano anche il nuovo AD di Fincantieri Folgiero (già AD di Maire Tecnimont un gruppo impegnato a “Fare business in Russia, senza pregiudizi”) e il neo presidente Fincantieri, il generale dell'esercito Claudio Graziano, attuale presidente del Comitato militare dell'Unione europea.

Come se non bastasse Fedriga ha nella stessa sede ribadito la disponibilità data al governo per un rigassificatore offshore nel golfo di Trieste.

Sul tavolo non c'era però solo la questione energetica: si è parlato anche di un polo “del militare italiano”, con l’integrazione tra Leonardo e Fincantieri. Pochi giorni fa lo stabilimento di Ronchi della Leonardo ha ospitato la visita del presidente del gruppo Pd alla Camera, Debora Serracchiani, e del capogruppo Pd in commissione Difesa, Alberto Pagani. Il rilancio industriale sulla produzione bellica è del tutto funzionale ad operazioni di tipo imperialistico e a sostegno della macchina militare e il partito degli affari è trasversale. I grandi gruppi industriali attivi sul territorio si preparano ad incassare con le armi e le guerre.

La posizione strategica dell'alto Adriatico si dimostra centrale anche nella partita energetica.

L'impatto sull'ambiente in un golfo chiuso e a scarso ricambio di acque come è quello di Trieste sarà devastante. Rigassificatore off shore, gasiere, navi con il carbone, le petroliere del porto petroli di Trieste e il traffico portuale comprese le grandi navi, i carichi di armi e le navi da guerra si incroceranno in questo specchio d'acqua con rischi che è facile immaginare.

Tutte le guerre sono contro di noi e l'ambiente. Noi quindi siamo contro tutte le guerre e con il Coordinamento Regionale Libertario lanciamo una manifestazione antimilitarista ad Aviano il 19 giugno.

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