Dal confronto tra il sindacato direttori di penitenziari e la Fingalere è nato il progetto per la realizzazione delle carceri galleggianti. L'idea è brillante e semplice e forse è bastata la banale constatazione che la merda galleggia sempre e che la giustizia fa acqua da tutte le parti per avere l'idea di realizzare Alcatraz fluttuanti in mare.
Il carcere è la metafora perfetta del mondo: una gabbia, con le sue ferree regole e le sue dure punizioni. Il problema è che in carcere le sbarre le senti, fuori no, soprattutto se non sono metalliche, ma di altra fattura, non intaccabili dalle lime: telecamere, vigilanza, reti di recinzione, zone rosse, o, peggio ancora, dogmi mentali.
Dove passano i muri del carcere nella società moderna? La brama di controllo e di autocontrollo, l'ossessione di regolare per legge ogni fenomeno, la delega al giudice come certificatore del senso della vita collettiva, come vendicatore della comunità fittizia e rancorosa, pare non avere più freni: la figura meschina del proprietario disposto a mille sacrifici pur di conservare il proprio patrimonio si degrada ulteriormente in quella, che davvero ben poco conserva di umano, del neo-proletario, che non dorme al pensiero di poter essere derubato dalle proprie catene, e reclama ad alta voce di essere guardato di più, e più da vicino, per paura di scomparire del tutto.
Il codice fiscale non è per tanti aspetti la codifica nell'elenco dei funzionari della merce e del lavoro, esattamente come il numero che identificava gli ergastolani, ne marcava l'estinzione come individui, e la riduzione a semplici accessori dell'istituzione? Per tanti aspetti, non possiamo forse percepirci come dei condannati all'ergastolo sociale, con i suoi corollari di perdita della personalità, alienazione, lavoro forzato, coabitazione obbligata e promiscua, supersfruttamento?
Fino ad ora l'emergenza carceraria è stata affrontata solo con le amnistie e gli indulti, con la realizzazione di nuove carceri e ora con le galere galleggianti:
NOI ABBIAMO SCELTO DI SEGUIRE UN'ALTRA STRADA!
Si potrebbe vivere senza prigioni, ne siamo convinti. Sono esistite società, e ne esistono ancora (magari all'uomo tecnologico del nuovo millennio parrebbero incivili, barbare e arretrate) che fanno a meno delle galere. Ovviamente (e, con presunzione, aggiungiamo menomale), non esistono risposte certe sullo sviluppo di una società senza galere. La risposta ce la può dare solo il tempo, con la sperimentazione di gestioni sociali alternative a quella esistente, che non è né la migliore (e ci mancherebbe!), né l'unica.
Contro ogni carcere giorno dopo giorno
perché di carcere non si muoia più, ma neanche di carcere si viva
NO ALLE GALERE SIANO TERRESTRI GALLEGGIANTI O LUNARI!
LIBERI TUTTI!