Buon compleanno Casa del Popolo di Prato Carnico

In occasione del Centenario della Casa del Popolo di Prato Carnico ne riproduciamo e commentiamo il MANIFESTO INAUGURALE.
L’analisi di questo bel testo ci fa rivivere il clima umano di un secolo fa. La speranza e la volontà costituivano il motore per una dura lotta per la libertà e l’eguaglianza. E’ una lotta sempre valida e che anche oggi, qui e in molte parti del mondo, continua contro chi domina con la forza e con l’inganno.

Anarchici e libertari /// Cittadini Liberi e Eguali

Compagni Lavoratori! Il 2 febbraio 1913 gli operai di Prato Carnico inaugurano la loro CASA DEL POPOLO. Essa nacque col sacrificio di oscuri lavoratori e per virtù dello spirito di fratellanza che li accomuna1; essa sarà la sede naturale delle istituzioni laiche2 prefiggentesi la tutela giuridica, il miglioramento economico, morale e intellettuale dei meno abbienti3. La CASA DEL POPOLO assurge così a simbolo della solidarietà di classe ed a vessillo di tutte le rivendicazioni operaie4. La presenza di proletari di altre parti della provincia sarà gradita in modo speciale5, perché oltre ad attestare il sentimento invincibile che unisce tutti i sofferenti, significherà, ancora una volta, la fede dei lavoratori nella grande Idea che ne illumina l’aspro cammino e ne rincuora la difficile ascesa6.       Prato Carnico, gennaio 1913             Il Presidente:  Puntil Ottavio

COMMENTO al MANIFESTO INAUGURALE della CASA DEL POPOLO di Prato Carnico (2 FEBBRAIO 1913)

Prima pagina del libro dei Verbali del Circolo Educativo Democratico, più tardi Sezione Socialista di Prato Carnico1) Emerge l’orgoglio di chi ha potuto creare dal nulla un edificio così solido e maestoso mettendo a frutto le capacità professionali di edili, abilità di solito sfruttate dai padroni. L’identità collettiva operaia supera la “guerra tra poveri”, la competizione degli uni contro gli altri, e favorisce l’accordo egualitario che ha permesso di realizzare ciò che si inaugura.

2) Conquistare una socialità alternativa a quella clericale è stato uno dei motivi non secondari che ha animato l’impresa del popolo della valle. Non a caso alla sera dell’inaugurazione si svolge un ballo, uno dei pochi modi di incontro libero e allegro fra i giovani dei due sessi.

3) Oltre al progresso materiale per uscire da condizioni di vita molto difficili, la Casa del Popolo spinge alla presa di coscienza della necessità di strumenti culturali per non essere facile preda di un sistema di sfruttamento e umiliazione. La cultura aiuta a liberarsi. (Ieri e oggi)

4) Al di là dello spirito comunitario che, in qualche modo, unisce gli abitanti della Val Pesarina, la Casa del Popolo consolida la fraternità fra gli oppressi che, insieme, possono lottare efficacemente per ridurre la subordinazione al capitalismo e al potere dominante.

5) La Casa del Popolo non è solo una struttura degli abitanti di Prato, ma si apre verso tutti i compagni delle zone vicine per mostrar loro quanto e come sia possibile fondare luoghi di incontro e di organizzazione propri, indipendenti dalle istituzioni gerarchiche, politiche o religiose.

6) La partecipazione di altri proletari coscienti rafforza la fraternità di classe ed esalta la speranza di un’emancipazione totale da ogni forma di oppressione. La nascita della futura società, finalmente umana e giusta, richiede ulteriori sforzi e lotte non facili, ma costituisce un chiaro obbiettivo e un’aspirazione di “utopia concreta”. Per sostenere un impegno così gravoso occorre riprendere la fede nell’intera umanità, quel sentimento che i meschini e i potenti hanno mortificato e avvilito.

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Dal Messaggero Veneto del 24 ottobre 2013

La Casa del popolo riapre 100 anni dopo

 

dal Messaggero Veneto del 27 ottobre 2013

Riecco la Casa del popolo E Prato Carnico fa festa

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Una tesi di laurea: "LA CASA DEL DIAVOLO": ORIGINI E CARATTERI DEL MOVIMENTO OPERAIO NELLA VAL PESARINA

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