Monfalcone: come il mondo vero rischia di diventare favola

“Un'etica per il futuro. Appunti di Filosofia”. Questo il nome della rassegna che a breve si terrà a Monfalcone. Al centro degli incontri tenuti nel teatro comunale con noti filosofi i temi del dibattito saranno le vite di pensatrici esemplari, la scienza, il potere, la libertà, l'identità, l'etica, l'amicizia.

A promuovere questa rassegna il comune di Monfalcone in sue diverse articolazioni in collaborazione con la casa editrice Mimesis (casa editrice – anche – a pagamento che ha pubblicato pure fascisti locali).

Chissà in che modo quello che accade fuori dal teatro – nelle vie e nelle piazze della città, dietro le mura del cantiere e tra le mura delle case, tra le righe delle ordinanze e le divise delle forze dell'ordine – influirà sui ragionamenti che si sentiranno là dentro?

In che modo ha affrontato questi temi l'amministrazione comunale?

Sulle vite delle donne gli esempi sono molteplici: dall'uso del linguaggio ai provvedimenti che hanno escluso dei bimbi dall'accesso alle scuole dell'infanzia con conseguente ricaduta sulla vita delle loro madri: le donne insieme a operai e migranti sono tra i soggetti più invisi a questa giunta.

La scienza in generale e la medicina in particolare sono state viste come strumento per discriminare i migranti. Se poi la discriminazione tocca i bianchi middle class allora si grida alla dittatura sanitaria.

Il potere è sicuramente tema di interesse della giunta, assoluto potremmo dire. Su questo argomento pare non amino il contraddittorio però.

Al contrario la libertà è la grande assente. A meno che per libertà non si intende una idea ultraindividualista e per privilegiati.

L'identità è diventata una barzelletta: da san Marc dai bocui ai referendum per scegliere tra pilo veneto o feràl asburgico da mettere in piazza si è arrivati ad una carnevalata continua.

La questione etica a Monfalcone è stata talmente traviata da sfociare nella perversione.

L'amicizia è un tema ormai bandito in una città in preda all'odio. Si preferisce la consorteria.

Ci sarà qualcuno tra gli intellettuali intervenuti e le intervenute capace di leggere la realtà di questa città che è un laboratorio politico e ambientale oltre che intascare un gettone e fare equilibrismi retorici per non disturbare l'amministrazione?

Questo è quello che, senza molta speranza, ci auguriamo.

La filosofia in fondo serve a mettere sotto critica una idea di verità assoluta, esclusiva, unitaria. Un sapere che ha a che fare con la pratica. Un sapere che ha a che fare con l'impossibilità di disgiungere questioni teoriche e questioni pratiche.

E alcuni dei filosofi che parteciperanno si sono molto interrogati su temi come l'incontro con lo straniero, il pudore, il silenzio, la critica al soggetto, all'egocentrismo e all'individualismo: questioni evidentemente distanti e opposte alla politica del comune di Monfalcone.

L'assessore alla cultura dal cognome significativamente ornitologico, ha detto: “che continuare a investire in questi contenuti sia altamente propedeutico ad avvicinare i nostri giovani [sic] a un pensiero profondo e più strutturato sulla vita in una società che sempre più tende a standardizzare il pensiero a discapito degli approfondimenti personali”. In pratica una dichiarazione di suicidio politico.

Cosa vuol dire cultura di destra? È la cultura entro la quale il passato è una sorta di pappa omogeneizzata che si può modellare nel modo più utile. In cui si dichiara che esistono valori non discutibili indicati da parole con l'iniziale maiuscola

Furio Jesi “L'Espresso” 1979

Ma qua parlare di cultura è davvero un azzardo. Del resto se, come diceva Martin Heidegger, la scienza non pensa, figuriamoci il manipolo della banda Cisint capace al massimo di rilanciare qualche filastrocca razzista e proporre a più riprese rievocazioni medievali (periodo a loro maggiormente congeniale) o paccottiglia del ventennio.

Il filosofo Pier Aldo Rovatti, tra le star della rassegna, ha detto che “la politica è il fatto che nessuno di noi può tirarsi fuori da questo scenario di trasformazione del mondo”.

Su come trasformare questo mondo noi qualche idea ce l'abbiamo…

 

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