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ORA E SEMPRE RESISTENZA
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FUCILATE IL MAESTRO FERRER

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LA RESISTENZA SCONOSCIUTA
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Staranzano: cemento a go-go
La cara vecchia sinistra con la cazzuola non ha mai smesso di deliziare noi ed i suoi amici costruttori con schiere di villette e condomini (ora a lungo addobbati con la scritta "vendesi" ) al posto delle desuete ed antieconomiche aree agricole. Come ammette tristemente il sindaco di Staranzano, negli ultimi anni a causa della crisi non si era potuto costruire come si voleva, ma ora si spera di ripartire alla grande. E pensare che due anni fa, arrivati a settemila abitanti, si annunciava un nuovo piano per 10-12 mila residenti, oltre a zone industriali e commerciali, senza dimenticare lo "sviluppo" del litorale.
Per far fronte al continuo aumento della popolazione
residente, specie dei nuclei familiari e degli stranieri, il Comune di
Staranzano, dopo un ulteriore crescita del 10% della popolazione
registrata al 31 dicembre 2009 rispetto all’anno precedente (gli
abitanti da quota 7.078 sono passati a 7.167 con il trend in
aumento in questi primi mesi del 2010), ha adottato la Variante 11
all’attuale Piano regolatore comunale che prevede quattro nuove
zone residenziali distribuite in tre ambiti, per realizzare abitazioni,
locali commerciali e artigianali. La Variante vuole essere una
sorta di un’anticipazione del nuovo strumento urbanistico,
prossimo impegno dell’amministrazione che ha già predisposto a bilancio
80mila euro per l’adozione di un progetto della futura Staranzano
per i prossimi 10 anni. I tre ambiti di espansione approvati, hanno in
totale una superficie di 27mila metri quadrati, sono sparsi in
zone diverse e possono ospitare circa 300 nuovi residenti. Gli ambiti
dovranno essere supportati da adeguati collegamenti (ancora da
migliorare con il nuovo Piano urbano del traffico), sia per quanto
riguarda la viabilità principale verso le reti nazionali, che per
quella locale verso tutto il territorio isontino. Queste zone “C” di
espansione e lottizzazioni, motivate per far fronte all’aumento della
popolazione, inoltre, saranno dotate di opere di urbanizzazione
primaria e secondaria e in previsione anche tracciati delle piste
ciclabili. «Si tratta – spiega il sindaco Lorenzo Presot, titolare
anche della delega all’Urbanistica – di una serie di richieste che sono
arrivate direttamente dai cittadini. Richieste che per avere una
risposta si allungherebbero notevolmente i tempi se dovessero attendere
il nuovo Piano regolatore che prenderà in esame anche una
pianificazione le litorale Monfalcone-Staranzano. Si cerca,
insomma, di soddisfare una parte delle domande, almeno quelle più
urgenti. Per il resto si attende un futuro migliore, nel senso che
la crisi economica si spera abbia una fine, anche perchè al momento non
dà la possibilità di impegnare molti cantieri edilizi».
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COME MERDA CHE GALLEGGIA
Dal confronto tra il sindacato direttori di penitenziari e la Fingalere è nato il progetto per la realizzazione delle carceri galleggianti. L'idea è brillante e semplice e forse è bastata la banale constatazione che la merda galleggia sempre e che la giustizia fa acqua da tutte le parti per avere l'idea di realizzare Alcatraz fluttuanti in mare.
Il carcere è la metafora perfetta del mondo: una gabbia, con le sue ferree regole e le sue dure punizioni. Il problema è che in carcere le sbarre le senti, fuori no, soprattutto se non sono metalliche, ma di altra fattura, non intaccabili dalle lime: telecamere, vigilanza, reti di recinzione, zone rosse, o, peggio ancora, dogmi mentali.
Dove passano i muri del carcere nella società moderna? La brama di controllo e di autocontrollo, l'ossessione di regolare per legge ogni fenomeno, la delega al giudice come certificatore del senso della vita collettiva, come vendicatore della comunità fittizia e rancorosa, pare non avere più freni: la figura meschina del proprietario disposto a mille sacrifici pur di conservare il proprio patrimonio si degrada ulteriormente in quella, che davvero ben poco conserva di umano, del neo-proletario, che non dorme al pensiero di poter essere derubato dalle proprie catene, e reclama ad alta voce di essere guardato di più, e più da vicino, per paura di scomparire del tutto.
Il codice fiscale non è per tanti aspetti la codifica nell'elenco dei funzionari della merce e del lavoro, esattamente come il numero che identificava gli ergastolani, ne marcava l'estinzione come individui, e la riduzione a semplici accessori dell'istituzione? Per tanti aspetti, non possiamo forse percepirci come dei condannati all'ergastolo sociale, con i suoi corollari di perdita della personalità, alienazione, lavoro forzato, coabitazione obbligata e promiscua, supersfruttamento?
Fino ad ora l'emergenza carceraria è stata affrontata solo con le amnistie e gli indulti, con la realizzazione di nuove carceri e ora con le galere galleggianti:
NOI ABBIAMO SCELTO DI SEGUIRE UN'ALTRA STRADA!
Si potrebbe vivere senza prigioni, ne siamo convinti. Sono esistite società, e ne esistono ancora (magari all'uomo tecnologico del nuovo millennio parrebbero incivili, barbare e arretrate) che fanno a meno delle galere. Ovviamente (e, con presunzione, aggiungiamo menomale), non esistono risposte certe sullo sviluppo di una società senza galere. La risposta ce la può dare solo il tempo, con la sperimentazione di gestioni sociali alternative a quella esistente, che non è né la migliore (e ci mancherebbe!), né l'unica.
Contro ogni carcere giorno dopo giorno
perché di carcere non si muoia più, ma neanche di carcere si viva
NO ALLE GALERE SIANO TERRESTRI GALLEGGIANTI O LUNARI!
LIBERI TUTTI!
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MONFALCONE: CONTROLLO E REPRESSIONE
Sabato 6 febbraio prima dell’alba (l'operazione cominciata alle 3 di notte si è protratta fino alle quattro del pomeriggio) vengono perquisite da un’ottantina di carabinieri con il supporto delle unità cinofile e, nel comune di Grado, anche con l'ausilio della polizia municipale le case di 27 ragazze/i del monfalconese di età compresa tra i 17 e i 23 anni. I giovani vengono poi tutti mandati al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Monfalcone blindato dalle “gazzelle”, dove vengono sottoposti al test delle urine. Il tutto alla presenza delle forze dell'ordine e sotto lo sguardo attonito dei presenti che non potranno far altro che constatare lo stato di prostrazione dei ragazzi, alcuni dei quali in lacrime, mentre attendevano il proprio turno per farsi ispezionare.
In seguito alle analisi ci saranno 21 segnalazioni di persone qualificate come assuntori mentre sei persone sono state denunciate per cessione di sostanza stupefacente (in sostanza il passaggio dello spinello o di piccole quantità di droghe leggere).
Il fatto che nessuno si sia opposto – come garantito dalla legislazione – a questo “monitoraggio sanitario” in ospedale al fine di farsi analizzare i fluidi corporei è forse da attribuire alle modalità dure, violente e potremmo dire terroristiche con cui si è svolta tutta l'operazione: irruzione nel cuore della notte nell'intimità violata delle case dei propri genitori di uomini in divisa accompagnati da cani antidroga con la minaccia di esami medici per investigare il proprio corpo.
Il colonnello che ha diretto l'azione – tra ingenuità, sarcasmo e cinismo – si è poi perfino dichiarato sorpreso che ci sia stato addirittura qualcuno dei genitori che è rimasto infastidito dall’arrivo a casa dei carabinieri quando ancora era buio…
I quantitativi di droga trovati nelle abitazioni poi sono decisamente esigui: pochi grammi di hashish ed erba, qualche seme di marijuana (il cui possesso tra l'altro è legale) e un paio di pastiglie di ecstasy.
Questo ultimo fatto è l'elemento peculiare di questa operazione.
Secondo le stesse parole dei militari infatti l’azione non era rivolta a reprimere il traffico e punire lo spaccio, bensì fungeva da “avvertimento” nei confronti dei ragazzi e delle famiglie, in quanto dalle indagini erano state individuate delle compagnie “a rischio”.
Sono quindi proprio le parole delle forze dell’ordine a far capire la degenerazione alla quale siamo giunti: l’operazione viene definita a carattere “preventivo” e volta a «dare un segnale volendo incidere sulla consapevolezza dei giovani ai fini del recupero di un sano stile di vita … e una sorta anche di raccomandazione alle famiglie sollecitandole a mantenere l'attenzione verso i propri figli, rilevando così lo spessore sociale dell'operazione medesima».
Un'operazione pedagogica, quindi. O – visti i metodi – terroristica, come detto.
Monfalcone non è nuova a queste operazioni: un anno fa si è svolta “Operazione blu” in cui valanghe di fango sono state gettate su sei ragazzi (tre dei quali militanti in associazioni antirazziste e anti proibizioniste), costretti a settimane di carcere per un vero e proprio teorema dimostratosi una montatura con il rilascio e assoluzione di tutti gli indagati. Proprio per gli abusi di potere durante le indagini invece era poi stato indagato per calunnia, minacce, ma anche con aggravanti l’abuso e il falso in atti d’ufficio, il locale Comando dell’Arma.
Intanto l'ex dirigente della Squadra Mobile di Gorizia, Carlo Lorito, è stato condannato a due anni di reclusione – con la sospensione condizionale – per favoreggiamento e rivelazione di segreti d'ufficio sempre in un processo legato allo spaccio di droga.
All’epoca di “operazione blu” ci fu molto scalpore ed una partecipata manifestazione in piazza; invece dopo questa nuova operazione, per molti versi ancora più inquietante, le reazioni sono state molto più tiepide. A parte il troppo timido dissenso dell’assessore alle politiche sociali e degli avvocati della camera penale di Gorizia, si è steso il solito velo di paternalismo (con il prete in prima fila ad elargire retorica su famiglia e sofferenza), ma pochi sembrano aver colto la portata di questo attacco ai corpi di 27 giovani vittime della prepotenza delle forze dell’ordine, che ora si arrogano anche la delega alle politiche giovanili e all'educazione.
I carabinieri in regione si sono già distinti per l'intensa attività repressiva spesso autonoma da altri organi dello stato: dalle indagini dopo la morte di Eluana Englaro, alle accuse di favoreggiamento finalizzato allo spaccio di droga per gli organizzatori del festival internazionale di reggae Sunsplash (che ora si è esiliato in Spagna) fino allo sgombero del centro sociale autogestito di Udine.
In questo caso quello che più ci indigna e preoccupa è – oltre alla violenta umiliazione a cui sono stati sottoposti dei ragazzini poco più che adolescenti e le loro famiglie – il fatto che si sanzioni un comportamento che viene ritenuto “deviante” e “malsano” in favore di una presunta ed arbitraria “normalità” per la quale diventa lecito ogni atto di controllo e repressione esercitato direttamente da parte delle forze dell'ordine senza neppure la delega a tecnici come psichiatri, assistenti sociali, insegnanti o simili.
Giovedì 18 si terrà in Officina Sociale Monfalcone – che ospita un centro a bassa soglia in cui operano alcuni degli arrestati nell'operazione dell'anno passato – un incontro assemblea sulla legge Fini-Giovanardi ed i suoi effetti e ci auguriamo che ne possa partire un movimento che si opponga al clima di restrizione globale degli spazi di vita e di socialità, di impegno politico e civile, di qualunque attività, condotta o pensiero che non si adegui all’universo ideologico e dominante.
Per la libertà delle condotte e l'autodeterminazione.
un compagno del coordinamento libertario isontino
http://libertari-go.noblogs.org/
da Umanità Nova del 21 gennaio 2010
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Un anno dopo Operazione Blu…
…operazione pedagogico-terroristica, sempre della locale sezione dell'Arma
Il Piccolo 07/02/10
Pagina 6
BLITZ NOTTURNO DEI CARABINIERI IN DECINE DI ABITAZIONI
Presi in casa e portati ai test anti-droga
Minorenni accompagnati dai genitori. Sei denunciati per cessione, 21 segnalati per consumo
Il Piccolo 07/02/10
Pagina 6
BLITZ NOTTURNO DEI CARABINIERI IN DECINE DI ABITAZIONI
Presi in casa e portati ai test anti-droga
Minorenni accompagnati dai genitori. Sei denunciati per cessione, 21 segnalati per consumo
Il Piccolo 07/02/10
L’attesa tra lacrime e sguardi bassi
Il Pronto soccorso blindato dalle ”gazzelle” per tutta la mattina
Un via vai di ”gazzelle” continuo. A ondate, all’ospedale di San Polo. Quasi blindato per tutta la mattinata di ieri dalle pattuglie concentratesi al Pronto soccorso. Tra i pazienti in sala d’attesa, passavano giovani e ragazzini. Appena maggiorenni accompagnati anche dalla fidanzatina. E i minorenni seguiti dai genitori. C’è chi, tra gli utenti in attesa, li ha visti piangere.
I CARABINIERI
«Numerose famiglie non sospettavano nemmeno che i figli facessero uso di droghe leggere. È grave, significa che i ragazzi hanno già intrapreso la strada sbagliata».
«Per queste famiglie, la nostra operazione deve rappresentare un campanello d’allarme per affrontare in tempo il problema».
«Solo metà delle famiglie, al nostro arrivo, ha rimproverato i figli, assicurando un immediato interessamento. Altri genitori si sono dimostrati addirittura infastiditi».
L’operazione non si connota tanto dai quantitativi di stupefacente rinvenuti durante le perquisizioni nelle abitazioni, numerosi ma comunque di limitate proporzioni, quanto piuttosto dal valore dell’intervento esteso ad ampio raggio nel territorio. L’azione anti-droga è stata definita un segnale volendo incidere nella consapevolezza dei giovani, ai fini del recupero di un sano stile di vita. Una sorta anche di raccomandazione alle famiglie, sollecitate a mantenere l’attenzione verso i propri figli. È stato infatti rilevato lo spessore sociale dell’operazione, nel contrastare il fenomeno del consumo di stupefacenti tra i ragazzi nel mandamento.
«Tante famiglie – ha spiegato il comandante Zuliani – non immaginavano nemmeno che i figli consumassero droga, seppure leggera. È sbagliato – ha aggiunto il colonnello -, significa che i ragazzi hanno già intrapreso la strada sbagliata. Può essere una vita rovinata in partenza. Per i genitori, la nostra operazione di forte prevenzione deve essere un bel campanello d’allarme». Sempre secondo il colonnello Zuliani, il loro intervento può contribuire a far uscire i giovani dalla pericolosa realtà legata agli stupefacenti, per orientarli verso stili di vita sani e più consoni.
Pubblicato in repressione
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